Levi Montalcini, l’errore è sempre una crescita – Maturità 2024 – Ansa.it

È un argomento caro a mia zia. Mi sembra che ci sia bisogno non solo dei bambini che cercano il loro futuro, ma anche degli adulti, di capire che il mondo è complesso. Dobbiamo lasciare liberi i nostri figli, dobbiamo lasciarli provare, sbagliare e imparare dall’errore e che l’errore non sia più visto come un fallimento ma come un momento di crescita. Oggi i ragazzi che sbagliano si sentono in colpa, quando noi sbagliavamo ci dicevano ‘non vi capiterà più’”. da un’amica giornalista che uno scritto di sua zia, tratto dal libro del 1988 intitolato ‘Elogio dell’imperfezione’, è stato scelto per uno degli argomenti dell’esame finale: Una riflessione dello scienziato sull’accettazione dei propri limiti.
“È una sorpresa e sono felice che ci ricordiamo di nostra zia.
Quando è venuta a mancare ho scritto due righe in cui le dicevo ‘aiutami a non dimenticarla’: mi sembra che siamo sulla strada giusta”, dice Piera Rita Montalcini, ingegnere elettronico, che si è occupata di informazione e robotica “in anni in cui al Politecnico eravamo 7 donne su 2000” e ora si occupa delle oltre cento scuole intitolate alla zia.
Per la nipote dello scienziato il brano scelto si presta a molteplici letture. Così “dobbiamo ritornare a una forma di vita meno competitiva e più vivibile: godere di ciò che abbiamo e non desiderare ciò che non abbiamo”. E sottolinea che si tratta di un tema caro alla zia «perché parla di lavoro, di perseveranza, di intuito, di osservazione, di ragionamento. Bisogna guardare quello che ci circonda, cercare di capirlo e vedere se si può migliorare, così il elogiare l’imperfezione è anche prendere spunto da qualcosa che funziona in un certo modo per pensare se può essere fatto funzionare meglio. Bisogna essere aperti alle opportunità e non preoccuparsi di raggiungere velocemente un obiettivo, essere educati, essere autonomi e credere che sei capace di fare cose. Ottimo stimolo a non arrendersi se una cosa ti piace… ci provi e alla fine ci riesci”. È convinta che la strada sarà scelta da tante ragazze, ma «anche da tanti uomini che sentono il bisogno di avere qualcuno che li indirizzi verso un modo più rilassato di affrontare la vita, quest’ansia di arrivare, di essere perfetti: va bene così. stimolato ma non pressato”.
Per Piera Levi Montalcini la zia “sarebbe stupita e felice” di essere stata scelta, lei, premio Nobel, che ha conseguito la maturità in un liceo femminile. Ha raccontato il suo esame in una lettera: “Mi è successa la cosa peggiore che potesse capitarmi, quella di dover tagliare e cucire un’intera camicia da notte da donna”.

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