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Maturità 2024 al via. 46 mila studenti siciliani sotto esame. Cosa c’è da sapere

Scadenza 2024 in corso. Oggi, 19 giugno, è il giorno del primo esame finale per oltre 500mila studenti in tutta Italia. Sono stati ammessi alla prova finale il 96,4% degli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori. Saranno invece 46mila gli studenti siciliani a sostenere l’esame finale.
Per loro inizia l’ultimo atto della scuola dell’obbligo. E si comincia, come sempre, con la prova d’italiano.

SCADENZA 2024, LE REGOLE
La prima prova accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua in cui si svolge l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.
Si svolge mercoledì 19 giugno 2024 alle ore 8.30 con modalità identiche in tutti gli istituti ed ha una durata massima di sei ore.
I candidati possono scegliere tra diverse tipologie e temi: il Ministero mette a disposizione sette percorsi per tutte le aree di studio che fanno riferimento al campo artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale. Gli studenti potranno scegliere, tra i sette percorsi, quello che ritengono più adatto alla loro preparazione e ai loro interessi.
Il test può essere strutturato in più parti. Ciò consente di verificare diverse competenze, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, nonché la riflessione critica da parte del candidato.
La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il percorso di studi. Nei nuovi istituti professionali, invece, la prova si concentra sulle competenze e sui nuclei tematici fondamentali della direzione e non sulle discipline.
Il Ministero, con apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova.
Per conoscere le discipline oggetto della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni è disponibile un apposito motore di ricerca.
Per gli istituti professionali dell’attuale ordinamento (D.Lgs 61/2017) la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze da acquisire e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. Si tratta di un’unica prova integrata in cui il Ministero fornisce il “quadro generale di riferimento nazionale” e le commissioni costruiscono i percorsi declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.
Terza prova solo in alcuni casi particolari
Per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della regione autonoma Valle d’Aosta e della provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua di insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, c’è una terza prova scritta.
Il colloquio si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica.
Si tratta di un colloquio multi e interdisciplinare: in sintesi, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere le connessioni tra le conoscenze acquisite sia il profilo formativo, culturale e professionale dello studente.
Si partirà da un punto di partenza scelto dalla Commissione. È la fase dell’esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita dello studente, le competenze, i talenti e la capacità di elaborare, in una prospettiva multidisciplinare, le tematiche più significative di ciascuna disciplina. Quest’ultimo sarà indicato nel documento del Consiglio di Classe di ciascuno studente.

GLI AUGURI DI SCHIFANI

«Agli oltre 46mila studenti siciliani che da domani sosterranno gli esami finali auguro il mio sincero in bocca al lupo. Affrontano questo momento come la conclusione di un percorso e come l’inizio di un’altra fase, quella dell’istruzione superiore o dell’ingresso nel mondo del lavoro con una base di conoscenze e uno spirito critico acquisiti durante gli anni trascorsi a scuola e che costituiscono un patrimonio indispensabile personale. Sarà un passaggio da vivere con impegno, ma anche con serenità e con lo sguardo rivolto al futuro. Voi, i nostri giovani, siete la principale risorsa su cui questa terra può e deve scommettere per crescere con basi sempre più solide basate sulla conoscenza, sulla competenza, sul merito, sul rispetto delle regole e sulla solidarietà. Ad maiora.”
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, rivolgendosi agli studenti delle scuole superiori dell’isola che quest’anno sosterranno le prove dell’esame di stato.

STOP alle DIPLOMIFICAZIONI
«Concordia totale, applausi convinti e soddisfazione per il proficuo impegno comune con il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha annunciato l’avvio di procedimenti di decadenza per 47 istituti privati ​​di secondo livello tra Lazio, Campania e Sicilia. L’attività ispettiva – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione Professionale, Mimmo Turano – ha coinvolto 70 scuole delle tre regioni ed ha evidenziato profili di irregolarità. I diplomi – sottolinea il rappresentante del governo Schifani – si guadagnano e si conseguono con impegno e dedizione autentica, non si comprano”.

Riguardo alla situazione siciliana, l’assessore precisa che “quello che emerge dagli atti è una percentuale molto alta di procedure di avvio di revoche per criticità rilevanti o gravi, in rapporto al numero di ispezioni effettuate”.

«Esprimo apprezzamento – aggiunge Turano – per l’operato del direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro, e soddisfazione per un’ampia iniziativa di contrasto che presto, spero, sarà coronata dall’approvazione del disegno di legge governativo che prevede norme inflessibili sulla regolarità dei percorsi formativi negli istituti paritari, destinate all’esame delle Camere. Ciò che stiamo facendo insieme al governo nazionale – conclude – è anche in difesa del lavoro degli istituti paritari che seriamente, ogni giorno, formano i nostri ragazzi con trasparenza, correttezza e onestà, nonché dei ragazzi stessi. Vanno aiutati a capire che lo studio è un bene prezioso, non un ostacolo da superare con ogni mezzo.”

MATURITÀ SICURA
Tradito dalle fake news, quasi un laureato su quattro rischia di creare problemi. Smartphone e smartwatch al centro delle false credenze degli studenti, con il 25% che pensa di poterli tenere durante le prove scritte. Tra le altre “bufale”, il controllo a distanza dei cellulari da parte della Polizia e la possibilità di trovarne anticipatamente le tracce. Polizia Postale e Skuola.net lanciano la campagna “Maturità sicura” per smascherare le fake news e ricordare le regole.

Sebbene la tecnologia offra strumenti utili, può anche indurre in tentazione. Il 17% dei diplomati ritiene di poter utilizzare lo smartwatch durante le prove, anche se connessi a internet. Un errore che potrebbe costargli caro, visto che è vietato l’uso di qualsiasi dispositivo elettronico.
Tra le regole fondamentali spesso dimenticate: presentarsi con un documento di identità e non introdurre documenti non forniti dalla commissione. Attenzione anche alle perquisizioni: i commissari possono escludere chi copia, ma non hanno il potere di perquisire i candidati.
I percorsi d’esame rimangono un grande mistero per molti. Il 24% degli studenti pensa di poter trovare in anticipo gli argomenti online, mentre oltre un terzo ritiene che il Ministero possa modificarli all’ultimo minuto. In realtà si possono trovare solo indiscrezioni e pronostici online.
Campagne come “Maturità sicura” sono essenziali per fare chiarezza. La Polizia Postale e Skuola.net diffondono informazioni corrette e sgombrano il campo da credenze errate. Un video su Lo so

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