Maturità 2024: è difficile la prima prova?

Prima prova, quella italiana. Questo è il momento che da sempre dà il via ai lavori dell’esame di Maturità. In meno di 24 ore i laureati si siederanno alla scrivania e conosceranno finalmente i contenuti dei sette percorsi ministeriali selezionati dal MIM.

Solo allora si potrà dire effettivamente quale sarà il grado di difficoltà della prima prova del 2024. Questo è senza dubbio il passaggio meno temuto dagli studenti, ma non per questo è da sottovalutare: perché si sa, all’esame di Maturità il pericolo è sempre dietro l’angolo.

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Primo test 2024, quali sono le tre tipologie?

La prima prova di italiano dell’Esame di Maturità 2024, prevista per il 19 giugno 2024, avrà l’obiettivo di valutare la padronanza della lingua italiana, le capacità espressive e le capacità critiche dei candidati.

Quest’ultimo dovrà realizzare un elaborato scegliendo tra sette percorsi, divisi per ambito (artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico). Quest’anno, invece dei soliti quattro tipi di test, ne verranno offerti tre. Tipologia A: analisi del testo (due tracce) Tipologia B: analisi e produzione di un testo argomentativo (tre tracce) Tipologia C: riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo relativa a tematiche attuali (due tracce)

Primo test 2024, quanto è difficile?

Il primo test nel 2024 è assolutamente alla portata di tutti. Ciò che farà la differenza sarà il grado di preparazione in relazione ai singoli argomenti, nonché la capacità di scrittura del candidato. Ciascuna delle tre tipologie presenta quindi le proprie criticità.

Per effettuare l’analisi del testo sono necessarie coordinate storiche e sociali ben precise, nonché una conoscenza approfondita degli autori. Il testo argomentativo è limitato a un tema specifico ma, anche qui, senza le necessarie conoscenze è difficile liberarsene. Allo stesso tempo, per sviluppare un buon argomento di attualità non basta essere informati sull’attualità, perché poi se non si padroneggia bene la lingua italiana il rischio è quello di fare un brutto capitombolo.

In generale, quindi, occorre prestare attenzione alla forma e alla sintassi, nonché alla corretta ortografia: il tutto cercando di arricchire il saggio con spunti e riflessioni che dimostrino una certa conoscenza dell’argomento. Per il resto la prima prova è abbastanza facile.

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