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Zamperini: «Campione italiano senza cardiofrequenzimetro e potenziometro. Ora sogno il professi…

Edoardo Zamperini, classe 2003 dell’UC Trevigiani, è il nuovo campione italiano Under 23. Ha trionfato al termine di una giornata trascorsa all’attacco (crediti fotografi) Tempo di lettura: 2 minuti

Senza cardiofrequenzimetro, senza potenziometro, attaccando come un forsennato appena la strada si impennava: così Edoardo Zamperini è diventato il nuovo campione italiano Under 23.

«Innanzitutto vorrei ringraziare il mio direttore sportivo, Filippo Rocchetti, perché ha architettato la gara nel migliore dei modi. Quando la gara si sviluppa nel modo immaginato e previsto la soddisfazione è doppia. Tanto di cappello a lui, quindi, perché la tattica si è rivelata impeccabile.”

Qual era, Edward?

«Rendere la gara più dura possibile. Sapevo che stavo bene, ma non sapevo come si sentissero gli altri. I chilometri e il ritmo accumulati al Giro si sono rivelati fondamentali e ho gestito al meglio la settimana di transizione. Oggi ho fatto un numero, come si dice in questi casi. Ho anticipato perché temevo che ci fossero scalatori più forti di me, come Kajamini.”

Hai pensato alla gara in questo modo?

“Più o meno. L’idea era quella di mandare avanti un mio compagno, così da ritrovarlo come punto d’appoggio. Invece la gara è stata un vero caos, ma nel momento decisivo la Trevigiani era davanti con quattro elementi su una in totale dodici battistrada: siamo stati bene, certo. Abbiamo vinto il tricolore in quel momento, quando abbiamo costretto alcune squadre a stancarsi per inseguirci.

Zamperini ha vinto anche grazie al supporto dei compagni, sempre al suo fianco nei momenti decisivi della gara. L’UC Trevigiani, correndo forte, costringeva spesso le altre squadre all’inseguimento (credit foto)

Quando hai capito che potevi vincere? Ti sei trovato davanti almeno due o tre occasioni.

«Decisamente solo al traguardo. I miei tifosi, sulla rampa finale, mi gridavano che ce l’avevo fatta, ma dalla moto delle riprese sentivo che il distacco stava diminuendo velocemente e non volevo rivendicare la vittoria prima del tempo. Capii fin dal primo impulso che poteva essere la giornata giusta: anche se non aveva fatto molta differenza, al mio volante non era rimasto nessuno. Una giornata davvero bellissima: il presidente Barzi era al traguardo, secondo me gli ho fatto perdere dieci anni di vita.”

Domani inizia il Giro del Veneto e tu ci sarai.

«Sì, con l’obiettivo di fare il meglio possibile nella classifica generale. Poi, prima della Valle d’Aosta, dovrei partecipare ad un altro paio di gare di un giorno: Città di Brescia, magari Medio Brenta».

Con la maglia tricolore il mondo del professionismo sembra un po’ più raggiungibile.

«Un bel biglietto da visita, oggi. Ho vinto con stile, da solo e dopo aver attaccato tutto il giorno. La ritengo una motivazione ulteriore a impegnarmi al massimo. Credo che ora alcune squadre cominceranno ad interessarsi con maggiore convinzione”.

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